Cultura ed Archeologia

Musei:

L’appennino Umbro-Marchigiano non è ancora conosciuto ai più per la sua storia, ma in realtà è un territorio ricco di testimonianze umane e animali tutte da scoprire.

Al MuPa : Museo Paleontologico di Serravalle di Chienti(MC) sono visibili resti fossili di Mammuthus (Archidiskodon meridionalis vestinus ), Ippopotamo (Hippopotamus antiquus), Rinoceronte (Stephanorhinus cf. hundsheimensis), Elefante di origine africana (Elephas sp.),Tigre dai denti a sciabola, Orsi,   Cervidi di piccola taglia (Pseudodama) e di grandi dimensioni (Megaceroides verticornis) di 900.000 anni fa. Tali sorprendenti resti animali provengono da due scavi paleontologici siti in questo comune nelle frazioni Collecurti e Cesi

Presenti  nel Mupa anche diversi reperti antropologici del Paleolitico superiore( databili fra 45000 e 30000 anni fa) e tutti provenienti da uno scavo sito in località Fonte delle Mattinate (Serravalle di Chienti).

Sempre nell’Altopiano ai piedi della parte occidentale del Monte Trella sono state  rinvenute 18 asce di bronzo,databili all’età del  bronzo iniziale (XIX – XVII secolo a.C.) ed esposte al Museo archeologico di Perugia . Di rilevante interesse anche la necropoli di Taverne di Serravalle, ancora non indagata in modo estensivo e di origine protostorico: ad oggi, sono state portate alla luce solo 2 tombe esposte al Museo archeologico nazionale di Ancona. 

Al Mac: Museo archeologico di Colfiorito, sono invece visibili circa 1400 reperti databili dalla prima età del ferro fino all’alto Medioevo. La maggior  parte di essi riguardano il popolo Umbro dei Plestini, sin dalle loro origini fino alla romanizzazione e sono la testimonianza dell’ampia trama di scambi culturali tra Etruria, Magna Grecia e Grecia che avvenivano a Plestia (importante città Romana dell’epoca) grazie alla sua favorevole posizione di collegamento tra area adriatica e tirrenica.

Al Museo archeologico di Nocera Umbra e alla Pinacoteca/Museo civico di San Francescoinvece è possibile fare un “viaggio” partendo dal Paleolitico, attraversando  il Neolitico, le popolazioni italiche degli Umbri , i  famosi Romani , fino a raggiungere il periodo Longobardo , molto importante  e ricco di testimonianze nel territorio Nocerino. Possibile visitare a seguito dei recenti scavi effettuati dalla Soprintendenza Archeologica , anche il complesso residenziale di età romana di Campodarco – Zingaretti, con il suo eccezionale apparato decorativo di stucchi.

Siti non museali :

– “i Castellieri”: Villaggi protostorici fortificati. Alcuni sono di forma circolare, altri elissoidale, altri infine ripetono la dorsale di cresta e la loro superficie interna varia dai 400 agli 800 mq. Sono tutti in posizione rialzata e ben visibili.

Una volta raggiunti, con un po’ di immaginazione, vi permetteranno di  osservare da un punto di vista vecchio di circa 3000 anni e di godere dei panorami migliori della zona. Su tutti da non perdere quello di Cassicchio (in cui è visibile anche il vallo), quelli del monte Orve, di monte Trella e di Arvello.

– la zona archeologica di Plestia: comprende una villa romana e la suggestiva chiesa di Plestia ancora oggi usata e visitabile. Essa deve la sua origine al culto preromano della Dea Cupra , dea pre-cristiana delle acque e della fecondità.  Dal sito provengono una ricca stirpe votiva (ora al Museo Archeologico di Foligno) e quattro lamine bronzee del IV secolo a.c. con dedica alla dea in lingua umbra (Museo archeologico nazionale di Perugia).

In loco di rilevanza soprattutto la Cripta ed il fascino della sua storia tuttahttp://it.wikipedia.org/wiki/Chiesa_di_Santa_Maria_di_Pistia

  la “Botte dei Varano” : opera di rilevante importanza ingegneristica  Romana poichè realizzata quasi totalmente in galleria con blocchi e conci di travertino spugnoso, messi in opera a secco. Rappresenta un unicum in tutta la regione Marche. L’opera di bonifica della Paludem, iniziata dai Romani, fu portata a compimento dai Varano di Camerino nel 1464,da qui il nome.

La Botte è sotterranea ed interamente visitabile. Dalla sua uscita nasce il fiume Chienti.

– nel comune di Serravalle sono visitabili anche la chiesa di Serravalle di Chienti con affreschi del pittore DeMagistris, la chiesa di Acquapagana,la chiesa della Madonna del piano ,la chiesa di Dignano ed il convento di Brogliano. In quest’ultimo luogo ha avuto inizio, nel XIV secolo, un’importante riforma del francescanesimo, chiamata degli “zoccolanti”

– rilevanti come meta di una piacevole escursione anche le varie fonti dell’acqua o meglio abbeveratoi degli animali sparsi su tutto il territorio e figli della cultura agreste della zona . il territorio ne è disseminato ed in tutte si può apprezzare la purezza dell’acqua sorgiva e il silenzio unico della natura.